Ubicata in via delle Grigne, la Cascina Rebecca è una delle più antiche della Zona L aghetto: pare che la sua fondazione risalga al 1788.
L’impianto di questa Cascina, negli anni ’20 del secolo scorso, era molto simile a quello attuale. L’unica differenza riguarda l’altezza, infatti, in quegli anni la Cascina era a due piani: al piano terra c’erano le stalle e i locali destinati ad uso abitativo; al secondo piano c’erano i fienili.
Nelle testimonianze raccolte si narra che negli anni tra il 1920 e il 1946, le famiglie che abitavano nella Cascina erano 9. Molti degli uomini che risiedevano alla Rebecca non si occupavano di agricoltura ma facevano i muratori mentre la maggior parte delle donne andavano a lavorare a “I prinzi” una fileria. I nostri narratori ci hanno detto che durante il mese di maggio le donne si recavano a piedi fino al Lazzaretto per pregare i morti di colera che si trovavano sepolti nelle adiacenze della Cascina.
Durante le giornate venivano raccontate ai bambini molte fiabe: “40 ladroni”, “gatto con gli stivali”, “i tre porcellini”, “tredicino”, “l’uccello azzurro”. Venivano cantate anche molte canzoni tra cui “la montanara”, “quel mazzolin di fiori”. Si recitavano anche moltissime filastrocche tra cui la più conosciuta era:
(trenta,quaranta/lapecoracanta/ canta sul sentiero/ vai a chiedere al pastore/ il pastore è a Roma/ via a chiederlo alla padrona/ la padrona è in giardino/ vallo a chiedere a Giovannino/ Giovannino è sul tetto/ tiralo giù per le orecchie/ le orecchie sono malate/ lo porteremo all’ospedale/ all’ospedale non lo prendono / lo porteremo ancora a casa/ gli daremo la medicina/ guarirà domani mattina).
Le persone che hanno abitato alla Rebecca ci hanno raccontato che durante la Guerra gli abitanti della Cascina avevano nascosto 3 partigiani aiutandoli a non essere intercettati e catturati durante le retate dei fascisti. Era stato nascosto anche un ladruncolo per impedire che le autorità del villaggio lo trovassero.