La Vita nelle Cascine

Nelle cascine della Zona Laghetto , come del resto in quasi tutti gli agglomerati agri­coli della Lombardia, la vita quotidiana era scandita dal ritmo delle stagioni, dalle ore del giorno che regolavano la vita della fa­miglia e il lavoro nei campi.

Tutte le persone che erano in età da lavo­ro, età che iniziava molto presto, si dedica­vano essenzialmente alla vita nei campi. Accanto all’agricoltura ci si occupava, an­che se in misura minore, all’allevamento del bestiame: galline, conigli, buoi, cavalli, maiali. Le coltivazioni maggiormente diffuse nella zona erano quelle del frumento, del mais, del fieno e quella dei gelsi e dei bachi da seta.

Da questo tipo di attività il contadino e la sua famiglia traevano il sostentamento necessario al proprio mantenimento: i frut­ti di questo duro lavoro venivano in parte venduti, in parte lasciati al proprietario del terreno come pagamento dell’uso dei cam­pi, quello che restava era conservato ed utilizzato per le esigenze personali del contadino e della sua famiglia.

Il lavoro nei campi era veramente duro anche perché la mancanza di macchinari elettrici obbligava il contadino a fare tutto il lavoro manualmente o nella migliore delle ipotesi con l’aiuto di bestie da soma. Al canto del gallo, alle prime luci dell’alba il contadino si alzava, consumava una parca colazione e iniziava a lavorare.

La vita nelle cascine della zona Laghet­to, come in tutte o quasi le cascine della Lombardia, era un’esistenza semplice ca­ratterizzata dal lavoro, dalle preghiere, da racconti, da mancanza di comodità ma pregna di valori che si tramandavano di padre in figlio. Generalmente le occupazioni quotidiane erano diverse in base al sesso e all’età. Gli uomini in età da lavoro, che iniziava molto presto, conducevano un’esistenza dura legata soprattutto ai lavori dei campi e all’allevamento delle bestie.

Pochi erano per loro i momenti di svago: qualche sera, anziché rimanere in famiglia, si recavano all’Osteria del La­ghetto per bere un buon bicchiere di vino e per giocare a carte. Il ruolo della donna era quello casalingo: cucinare, lavare, rigovernare la casa, rammendare, accudire i figli. Spesso poteva capitare che la donna lavorasse an­che in campagna per aiutare marito, i padre o i fratelli in alcuni lavori come la raccolta del fieno, la trebbiatura. Il lavoro più duro era quello relativo all’allevamen­to dei bachi da seta che generalmente era affidato alle donne.